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Rimini | Il documento. La lettera di Vitali ai soci di Rimini Congressi (novembre 2013)

Martedì, 21 Gennaio 2014

neroIl documento. La lettera di Vitali ai soci di Rimini Congressi (novembre 2013)

 

A corredo dell’articolo a fianco, presentiamo il testo integrale della lettera che il presidente Vitali ha inviato il novembre scorso ai soci di Rimini Congressi. Anche se non toglie nulla alla miopia del "pensiero unico pubblico" con cui anche la Provincia ha portato avanti il sistema congressi riminese, pensiamo possa essere interessante rileggere la ricostruzione fatta dai giornali in questi mesi nelle parole del presidente della Provincia. E leggere che "adesso" la vendita del sistema fieristico-congressuale riminese non è rimandabile; e che se non si proverà a “vendere” insieme, anche per forza di cose (vedi abolizione delle Province), la Provincia stessa procederà in modo autonomo alla cessione delle proprie quote.

Egregi soci e Presidenti,
come socio delle società in oggetto insieme al rappresentante della Provincia di Rimini in seno al Consiglio di Amministrazione della Rimini Congressi srl riteniamo opportuno condividere alcune nostre considerazioni sinteticamente già preannunciate nel corso dell'incontro dello scorso 22 ottobre.
L'aggiornamento ricevuto sulle partite in sospeso (vendita terreni di Rimini Fiera SPA) e la conferma su altre (dividendi ordinari di Rimini Fiera SPA e royalties degli albergatori) ha evidenziato un forte squilibrio tra le previsioni del piano finanziario strumentale alla costruzione del Palazzo dei Congressi e lo stato delle cose.
Il Piano finanziario si fondava principalmente sull'accesso al credito bancario, potendo contare sulla redditività sia del sistema fieristico che congressuale e, in parte su risorse dei tre soci pubblici.

Gli strumenti identificati per dare risposta alle necessità del Piano erano quindi:
1. Dividendo straordinario destinato al conferimento di capitale nella società del Palazzo dei
Congressi
2. Dividendo annuale destinato al pagamento della rata del mutuo Unicredit per 20 anni
3. Conferimento degli enti soci in Rimini Congressi srl per 6 milioni ciascuno destinati al conferimento di capitale nella società del Palazzo dei Congressi
4. Incasso Royalties da sistema alberghiero e canone di gestione da convention Bureau
destinata il pagamento della rata del mutuo con MPS Capital Service;

Ora prendendo atto che:
1. I'incertezza sull'alienazione dei beni di Rimini Fiera non strategici e/o la revisione al ribasso della previsione finanziaria del loro introito, incidendo pesantemente sul grado di copertura dei 17 milioni previsti a piano e lo slittamento temporale nell'incasso, manterrà, in ogni caso, ancora per diverso tempo la Società del palazzo dei Congressi dipendente finanziariamente da Rimini Fiera;
2. l’assenza di dividendi da utili della gestione ordinaria di Rimini Fiera non doteranno Rimini Congressi delle necessarie risorse per versare la rata annuale del mutuo ad Unicredit;
3. la difficoltà nel rispettare i tempi del versamento dei 3 milioni per il nostro Ente, in assenza di trasferimenti statali ed in presenza del riordino istituzionale con contrazione delle proprie funzioni e trasformazione del proprio ruolo istituzionale, non migliorerà il quadro finanziario;
4. il mancato raggiungimento degli obiettivi relativi alle Royalties produrrà, in assenza di un’inversione di tendenza un deficit finanziario nella Società del Palazzo dei Congressi;
5, l’attuale pendenza del contenzioso con Cofely che, alla conclusione qualora avesse esito negativo, potrebbe portare un ulteriore deficit alla Società del palazzo dei Congressi di circa 4 milioni di euro;

le prevedibili conseguenze potrebbero essere:
1. nel rapporto con la Società del Palazzo, I'aggravarsi del livello di stress finanziario di Rimini Fiera SpA, data la complessiva situazione di indebitamento e riduzione dei margini della gestione della stessa società;
2. nel rapporto con Unicredit I'incapacità a mantenere i propri impegni con conseguenze minime certamente non auspicabili (subentro di Unicredit nella compagine societaria di Rimini Fiera come socio di maggioranza);
3. nel rapporto con MPS Capital Service da parte della Società del Palazzo dei Congressi la difficoltà di far fronte al rimborso delle rate con conseguenze minime certamente non auspicabili (vedi ipoteca sull'immobile strumentale aziendale sito in Rimini Via della Fiera);
4. nel bilancio del Gruppo Fieristico-congressuale uno squilibrio finanziario tale da irrigidire fortemente la gestione;

detto ciò è del tutto evidente che:
1, il piano finanziario iniziale non può essere più ritenuto vigente allo stato poiché ostacolato da difficoltà oggettive di rilievo e al momento non superabili
2. le strategie, gli strumenti e gli impegni di tutti i soggetti coinvolti devono essere rimessi in discussione per garantire il mantenimento delle strutture strategiche per il nostro territorio anche indipendentemente dalla presenza della parte pubblica;
3. gli studi di fattibilità, i piani finanziari, i rapporti bancari, gli accordi tra soci, gli assetti societari, i processi di disimpegno del pubblico devono essere velocemente oggetto di studio di un gruppo tecnico, al fine di giungere ad una soluzione non solo temporanea, che potrebbe prevedere il coinvolgimento di investitori internazionali del settore.

È auspicabile allora fin da subito accordarsi per costruire un percorso alternativo strategico e funzionale al mantenimento delle infrastrutture del sistema fieristico-congressuale, anche con l’ingresso di capitali privati che peraltro era stato previsto fin dall’inizio con la quotazione in borsa di Rimini Fiera Spa.
Nel caso in cui entro il 30 aprile 2014, all’approssimarsi della scadenza delle attuali province non si addivenisse ad un qualche percorso adeguato a trovare una soluzione, saremmo costretti a perseguire il percorso di cessione delle nostre quote autonomamente.


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